"Primo, quanto sono in confronto a tutti gli uomini; Secondo, ciò che gli esseri umani sono paragonati a tutti gli angeli e santi del paradiso; guardami come una ferita, da cui sono sorti tanti peccati e tante iniquità e tanto veleno disgustoso. Nel secondo esercizio mi faccio grande peccatore e in manette; cioè apparirà legato come in manette davanti al Supremo Eterno Giudice; prendi, ad esempio, come i prigionieri vengono ammanettati e meritano già la morte".
"QUINTO ESERCIZIO - UNA MEDITAZIONE SULL'INFERNO
Primo Preludio. Il primo Preludio è la composizione, che è qui per vedere la lunghezza, l'ampiezza e la profondità dell'inferno con lo sguardo dell'immaginazione. Secondo Preludio. La seconda, per chiedere ciò che voglio: sarà qui per chiedere il sentimento interiore del dolore che soffrono i dannati, affinché, se dovessi dimenticare l'amore dell'Eterno Signore attraverso i miei errori, almeno la paura del il dolore può aiutarmi a non cadere nel peccato. Primo punto. Il primo punto sarà vedere con la vista dell'immaginazione i grandi fuochi e le anime come in corpi in fiamme. Secondo punto. La seconda, ascoltare con le orecchie lamentarsi, ululare, gridare, bestemmiare contro Cristo nostro Signore e contro tutti i suoi santi. Terzo punto.
Il terzo, quello odorare con l'odore fumo, zolfo, detriti e cose marce. Quarto punto.
Il quarto, assaporare con il gusto cose amare, come lacrime e dolore. Quinto punto.
Il quinto, toccare il tatto; cioè come i fuochi toccano e bruciano le anime».
" Immaginare Cristo, nostro Signore, presente e posto sulla croce ... vederlo così, e così inchiodato alla croce ... e dalla vita eterna è venuto alla morte temporale, e così morire per i miei peccati. Sesto addendum. Non volendo pensare a cose di piacere o di gioia, come la gloria celeste, la risurrezione , ecc. Perché ogni considerazione della gioia e della felicità ci impedisce di provare dolore e dolore e piange per i nostri peccati: senza tenere davanti a me ciò che voglio piangere e prova dolore e piuttosto ricorda la morte e il giudizio. Settimo addendum. Il settimo: Allo stesso scopo, per privarmi di ogni luce, chiudi persiane e porte mentre sono in camera, se non è per recitare preghiere, per leggere e mangiare».
«Il primo punto è vedere le persone, cioè vedere la Madonna, Giuseppe e il Bambino Gesù, mi faccio povera creatura e povero di uno schiavo indegno, guardandole e servendole nei loro bisogni, Terza via. Il terzo, disciplinare la carne, cioè darle un dolore sensibile, che è dato dall'indossare peluria o corde o catene di ferro accanto alla carne, frustando o ferendosi, e da altri tipi di austerità. Nota. Ciò che appare più opportuno e più sicuro riguardo alla penitenza è che il dolore si faccia sentire nella carne e non entri nelle ossa, perché provochi dolore e non malattia».
MEDITAZIONE SULL'INFERNO